Gli arazzi in soggiorno: una bella idea per rendere elegantissimo il tuo salotto
Gli arazzi hanno una lunga tradizione: i primi capolavori risalgono all'undicesimo secolo, ma ancora oggi sono in grado di dare nuova linfa vitale alle stanze. Ecco qualche consiglio sull'acquisto e sull'installazione.
Caratteristiche di un arazzo
Gli arazzi non sono altro che un lavoro di tessitura al quale è applicato un bellissimo disegno – creato appositamente. Le rappresentazioni sono spesso grandi e dettagliate e ritraggono scene di diversa natura, da racconti sacri a fatti storici. La loro bellezza nasce dall'uso che se ne faceva nel Medio Evo: Re e Papi li usavano spessissimo e ne facevano anche graditi regali.
Oggi l'arazzo può avere dimensioni molto variabili, dal metro quadrato sino alle dimensioni di un'intera parete. Per quanto riguarda i materiali, oggi si utilizza il cotone ritorno – molto elastico – e la lana, lavorata anch'essa per essere più facilmente utilizzabile.
Va da sé che è sconsigliato lavare l'arazzo in casa: meglio affidarsi a dei professionisti, soprattutto se si tratta di un pezzo antico.
Come appendere un arazzo: consigli pratici
Un arazzo esprime le proprie potenzialità al meglio quando è di grandi dimensioni. Come si diceva, infatti, le opere più grandi posso arrivare a coprire un'intera parete.
È ovvio, tuttavia, che quando si acquista un arredo di questo tipo occorre riflettere sulla stanza dove sarà collocato. In particolar modo sulla grandezza di quest'ultima. Infatti, è da considera come maggiori siano le dimensioni dell'arazzo, maggiore è la distanza minima dalla quale si può ammirare pienamente il capolavoro: la bellezza di un arazzo di sette o otto metri quadrati risulta nullificata se è possibile ammirarlo da tre metri, perché non se ne coglieranno molti aspetti. In secondo luogo, se la stanza è piccola e, invece, l'arazzo di grandi dimensioni – magari con colori scuri – l'intero ambiente risentirà dell'ingombrante presenza, finendo per sembrare angusto.
Una volta scelte le dimensioni e il soggetto – riguardo al quale, si accennava, è disponibile molta scelta – occorre stabilire se l'arazzo è finito, semi finito o non finito. La differenza sta nella presenza o assenza della bordura, la cornice in tessuto che racchiude l'opera. Nell'arazzo finito questa è presente, ed è molto utile perché nella sezione superiore è presente una tasca dove inserire l'asta tramite la quale appendere l'arredo. Negli altri due casi non è presente o – nel caso del semi finito – lo è ma senza la tasca.
In questi due casi, appendere gli arazzi richiede un'operazione diversa, ovvero occorre inscriverli in una cornice e appenderli come fossero quadri. Tuttavia quest'opzione svilisce un po' le caratteristiche di questo complemento, che è stato pensato per muoversi libero sulla parete.
Infatti, nel caso di un arazzo finito, è buona cosa non appenderlo troppo distante dal muro, ma quando appoggiato ad esso, in modo tale che le correnti d'aria non lo muovano troppo a mo' di tenda.
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